sabato 15 maggio 2010

il viaggiatore



"Le stelle conoscono l'ora della nostra morte", 

aveva scritto Bruce Chatwin sul suo taccuino, forse consapevole di avere poco tempo a disposizione, una vita troppo breve per soddisfare il suo animo irrequieto.
E lui la sua l'ha vissuta intensamente, con uno smanioso desiderio di provare nuove esperienze. fu viaggiatore, esperto d'arte, archeologo e giornalista prima di affermarsi come scrittore.

Aforismi:
Il viaggio non soltanto allarga la mente :  le dà forma.
Oggi più che mai gli uomini dovrebbero imparare a vivere senza gli oggetti. 
Gli oggetti riempiono l'uomo di timore: più oggetti si hanno più si ha da temere. 
Gli oggetti hanno la capacità di impiantarsi nell'anima per poi dire all'anima cosa fare.



La vera casa dell'uomo non è una casa, è la strada.
la vita stessa è un viaggio da fare a piedi.


Per il nomade il movimento è moralità.Senza movimento i suoi animali morirebbero.

invito alla lettura:

“Era la Terra che dava la vita all'uomo; gli dava il nutrimento, il linguaggio e l'intelligenza, e quando moriva se lo riprendeva […] Ferire la Terra è ferire te stesso, e se altri feriscono la Terra, feriscono te. Il paese deve rimanere intatto, com'era al tempo del Sogno, quando gli Antenati col loro canto crearono il mondo". "Un dedalo di sentieri invisibili ricopre l'Australia, che gli Europei chiamano "Vie dei canti" e gli Aborigeni: "Orme degli antenati", ogni antenato, nel suo viaggio per tutto il paese, ha sparso sulle proprie orme una scia di parole e note musicali, rimaste come punti di comunicazione fra le tribù più lontane[…] L'uomo che andava in walkabout compiva un viaggio rituale, calcava le orme del suo antenato senza cambiare una parola né una nota, e così ricreava il creato[…] di notte, mentre vegliavo sotto le stelle, le città dell'occidente mi sembravano tristi e aliene, e le pretese del "mondo dell'arte", assolutamente idiote[…] Gli Aborigeni credono che una terra non cantata sia una terra morta; se i canti vengono dimenticati, infatti, la terra ne morirà. Permettere che questo accada è il peggiore di tutti i delitti possibili […] Prima dell'arrivo dei bianchi, in Australia nessuno era senza terra, poiché tutti, uomini e donne, ereditavano in proprietà esclusiva un pezzo del canto dell'Antenato e la striscia di terra su cui esso passava […] Una tappa era il luogo delle consegne, dove il canto cessava di essere di tua proprietà e passava ad un altro[…] Si credeva che ogni antenato, mentre percorreva il paese cantando, avesse lasciato sulle proprie orme una scia di "cellule di vita" […] il primo calcio del bambino corrisponde al momento del concepimento da parte dello spirito. Allora la futura madre contrassegna il luogo e va di corsa a cercare gli anziani, i quali interpretano la configurazione del terreno e stabiliscono quale antenato percorse quella via, e quali strofe saranno proprietà privata del bambino […]".


Bruce Chatwin (Sheffield, Yorkshire 1940-Nizza 1989)

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